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Sommario

 

 

 

Genealogia della famiglia
Eugeni, D'Eugenio, Di Eugenio

pubblicato in occasione del decimo anniversario
della morte di mio padre Carlo Eugeni (1911-1999)

 


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Sommario

 

 

1. Per una storia di famiglia. Giustino il capostipite

2. La forma del cognome: Eugeni, D'Eugenio, Di Eugenio

3. Dieci generazioni in tre secoli

4. Una genealogia di gente comune

5. Le tappe di una ricerca

            5.1 I ricordi di famiglia

            5.2 Archivio di Stato di Ascoli Piceno. Il foglio di famiglia di secondo ottocento

            5.3 Archivio di Stato di Ascoli Piceno. Il foglio di famiglia di primo ottocento

            5.4 Il Catasto onciario e l'archivio diocesano di Teramo

6. Giustino, capostipite provvisorio

7. Le sette generazioni da mio padre Carlo all'avo Giustino

7.1 Giustino

7.2 Gaetano

7.3 Emidio

7.4 Francesco

7.5 Orazio

7.6 Fausto

7.7 Carlo

8. Albero genealogico (in costruzione)

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1. Per una storia di famiglia: Giustino il capostipite *1

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Da Giustino Eugeni o D'Eugenio, (la forma del cognome varia a seconda dei documenti), nato a Chieti intorno al 1715, di professione imbastaro, deriva una discendenza che si può presumere così numerosa da avere oggi diramazioni in tutto il mondo e un consistente numero di inconsapevoli pronipoti.

 

Una tale idea mi ha convinto a rendere pubblici i molti dati attualmente in mio possesso, per quanto parziali e incompleti ancora si presentino, nella speranza che altri possano ricollegare a questa vicenda anche la propria storia di famiglia e possano cominciare a riempire i tanti vuoti che questo albero genealogico ancora presenta.

 

Rivolgo dunque un appello a chiunque sia in grado e di contribuire e, ovviamente, a tutti gli Eugeni, o D'Eugenio, o Di Eugenio che per caso si imbattano in queste pagine e che abbiano un qualche interesse per una ricerca del genere.

 

 

2. La forma del cognome: Eugeni, D'Eugenio, Di Eugenio  *2

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La genealogia che da Giustino arriva ai giorni nostri comprende diverse linee nelle quali, come ho già detto, il cognome appare sotto diverse forme: Eugeni è la forma di gran lunga prevalente, ma in alcuni casi emergono forme diverse come D'Eugenio o Di Eugenio.

 

La forma sembra variare a seconda delle zone. È significativo che la famiglia del nostro Giustino, identificata nei Registri del Catasto di Teramo come D'Eugenio, trasferita in Ascoli si trasforma subito in Eugeni. Quando invece, due o tre generazioni dopo, intorno al 1821, un Nicola Eugeni torna da Ascoli ad abitare a Teramo, dove farà il cocchiere, immediatamente il suo cognome prenderà la forma Di Eugenio. La stessa cosa, se non ci fosse stata già una anagrafe consolidata, sarebbe accaduta anche a mio padre che, trasferitosi da Ascoli a Teramo intorno al 1934, per sessant'anni e oltre si è sempre sentito chiamare D'Eugenio invece che Eugeni.

 

Mi sono fatto l'idea, non so se giusta o sbagliata, che risalendo indietro nel tempo, al padre di Giustino e forse oltre, prima o poi verrà fuori un qualche Eugenio, i cui figli assunsero il cognome D'Eugenio o Di Eugenio, cognome che nei registri parrocchiali si trova in genere nella forma latina e al genitivo, Eugeni o Eugenii, da cui la forma prevalente dell'attuale cognome. Questo personaggio, se si troverà, potrà a buon diritto essere considerato il vero "capostipite", nel senso di colui che alla famiglia ha dato il nome.

 

 

3. Dieci generazioni in tre secoli  *3

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Tra Giustino Eugeni/D'Eugenio, nato intorno al 1715, e i miei nipoti, l'ultimo dei quali è nato nel 2006, intercorrono quasi trecento anni e dieci generazioni. La prospettiva di ricerca del tutto personale che inizialmente ha mosso il mio interesse è stata completamente vanificata dalla consapevolezza che da Giustino, per certo, discendono molti degli Eugeni, D'Eugenio, Di Eugenio, oggi sparsi tra Abruzzo, Marche, Lazio e tra chi sa quali altre contrade del nostro mondo, a cominciare da Melbourne.

 

Per quanto riguarda la mia personalissima ascendenza, sette sono le generazioni finora individuate andando a ritroso per linea paterna, a cominciare dai miei genitori Carlo Eugeni e Diana Adamoli, per passare poi ai nonni Fausto Eugeni e Giacinta Mazzoni, ai bisnonni Orazio Eugeni e Clotilde Meletti, e così via, risalendo di padre in figlio, agli altri avi "ascolani", Francesco Eugeni e Michelina Paccasassi, Emidio Eugeni e Maria Angela Granocchi, proseguendo ancora con l’avo teramano Gaetano D'Eugenio, poi Eugeni, e Maria Nicolina De Angelis, e infine, almeno per ora, con l’avo teatino Giustino D'Eugenio e Maria Antonia Lucidi. Su quest'asse, che per me è centrale, si aprono numerose altre diramazioni finora solo parzialmente completate.

 

 

4. Una genealogia di gente comune  *4

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Il cognome Eugeni è senz'altro riconducibile a rami acculturati, o addirittura nobili.

La genealogia di cui qui ci occupiamo invece nasce da origini molto modeste. Il Giustino, che al momento funge da capostipite, faceva l'imbastaro, (o anche bastaio o mastaro), un tipo cioè di artigiano "specializzato" nella fabbricazione di "basti da carico", selle e simili. Per almeno le prime tre generazioni, i figli di Giustino e alcuni dei suoi nipoti fecero anch’essi gli imbastari e quasi tutti, per di più, furono completamente analfabeti.

 

La prospettiva che la presente ricerca apre, dunque, non è rivolta al recupero di una nobiltà perduta né alla ricostruzione di una genealogia forte, portatrice di poteri socialmente rilevanti. Si tratta invece di voler semplicemente scoprire i propri avi, quali che siano; di voler ricostruire una storia per quanto esile alla fine risulti, fatta a volte, quando va bene, solo di nomi, date, luoghi, mestieri. Una concatenazione di gente qualunque di cui spesso si ritrova traccia solo negli archivi parrocchiali. A queste vicende si accostano poi quelle delle famiglie correlate, vale a dire le famiglie delle donne che hanno sposato i vari Eugeni, i cui cognomi portano storie belle e significative, e penso ad esempio, per la linea che direttamente mi riguarda, ai Paccasassi, ai Meletti, ai Mazzoni e agli Adamoli per stare solo a quelle famiglie delle quali più o meno conosco le vicende.

 

 

5. Le tappe di una ricerca  *5

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5.1 I ricordi di famiglia  *51

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Una prima serie di informazioni sul passato della famiglia veniva da mio padre, Carlo Eugeni (Ascoli Piceno 1911 - Teramo 1999). I suoi racconti riguardavano soprattutto i genitori, Fausto e Giacinta Mazzoni, e i nonni paterni, Orazio e Clotilde Meletti. Per il resto, le sue erano informazioni molto frammentarie e parzialmente inesatte.

 

 

5.2 Archivio di Stato di Ascoli Piceno. Il foglio di famiglia di secondo ottocento  *52

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Il passo successivo lo ha compiuto mio fratello Franco che, credo intorno al 2003, presso l'Archivio di Stato di Ascoli Piceno, prese visione di un "foglio di famiglia" che da nostro nonno Fausto, risaliva a suo padre Orazio, al fratello di questi, Carlo; e ai suoi nonni, Francesco Eugeni e Michelina Paccasassi. Vi si leggeva inoltre il nome del padre di Francesco, un tale Emidio, sposato con una Maria Angela Granocchi. Quattro generazioni in tutto.

 

Dal foglio si ricava anche la notizia che Francesco Eugeni e suo figlio Carlo, intorno al 1867, si erano trasferiti a Soriano nel Cimino, dando origine a un ramo laziale della famiglia che credo conti ancora oggi numerosi discendenti.

 

La mia partecipazione alla ricerca è iniziata, con un primo infruttuoso tentativo, solo nel 2005.

quando, con mio fratello Franco, durante una giornata d’agosto trascorsa presso l'Archivio di Stato di Ascoli Piceno, cercammo invano di fare qualche ulteriore passo avanti nella raccolta dei dati di famiglia.

 

In quel caso cercavamo conferme sul bisnonno Orazio che, secondo i racconti di nostro padre, era stato titolare di una concessione dei Sali e tabacchi nonché proprietario di numerose masserie (ben sette secondo quei racconti) tutte da lui sperperate in liti e cause. Tuttavia il nome di Orazio Eugeni non figurava nell'elenco dei concessionari dei monopoli né come proprietario nel Catasto postunitario del Comune di Ascoli Piceno.

 

 

5.3 Archivio di Stato di Ascoli Piceno. Un foglio di famiglia di primo ottocento  *53

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La svolta decisiva è avvenuta grazie all'intervento inatteso di un amico, Giuseppe Merlini, di San Benedetto del Tronto, storico e archivista che avevo conosciuto durante una sua visita alla Biblioteca Delfico di Teramo. Proprio da lui, nell’ottobre del 2007, ricevetti una mail nella quale mi comunicava di aver visionato il "foglio di famiglia" che legava la famiglia Eugeni ai Paccasassi, notissimi tipografi fermani dell'Ottocento e ai Meletti dell’Anisetta e del celebre caffè ascolano.

 

Ma la sua ricerca era andata oltre. Il recupero di un "foglio di famiglia" più antico, uno Stato di popolazione del 1813, aveva portato a precisare che verso il 1770, due fratelli teramani, Giacomo Antonio e Gaetano Eugeni, figli di un tal Giustino e di una non meglio identificata Maria Antonia, di professione "imbastari", si erano trasferiti in Ascoli Piceno dove avevano aperto due diverse botteghe, avevano preso moglie (forse avevano sposato due sorelle) e avevano avuto una ricca figliolanza. Tra i vari figli di Gaetano, il più giovane dei due fratelli, figurava anche Emidio, poi sposato con Maria Angela Granocchi, qualificato anch'egli imbastaro, quello stesso Emidio che nel più recente "foglio Eugeni", quello da noi già visionato, era appena citato come padre di Francesco.

 

Si veniva così a evidenziare il legame di continuità che da Carlo Eugeni (1911-1999), nato in Ascoli Piceno e trasferito a Teramo, riconduceva indietro attraverso sette generazioni fino a Giustino, imbastaro di Teramo, vissuto nella prima metà del Settecento, i cui figli si erano trasferiti in Ascoli.

 

 

5.4 Il Catasto onciario e l'archivio diocesano di Teramo *54 

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A questo punto la mia ricerca si è spostata negli archivi teramani: Archivio di Stato e Archivio Diocesano. La prima indagine mi ha portato direttamente al Catasto onciario di Teramo del 1749 dove però la consultazione degli Indici dava esito negativo. A questo punto è stato lo stesso Giustino a venirmi incontro e a farsi trovare (si fa per dire naturalmente).

 

Non convinto del responso di quell'Indice ero infatti deciso a passare l'intero catasto, foglio per foglio. Aperto però il primo dei Registri "a caso", con grande sorpresa mi sono trovato subito davanti il foglio di Giustino D'Eugenio (sic!), di professione imbastaro, di anni 34, senza moglie (che, ho scoperto poi, nel frattempo era morta), con tre figli, Giacomo Antonio (anni 12), Orazio (anni 9) e Gaetano (anni 2). Nel suo nucleo familiare figuravano anche una zia, Agnesa di anni 65, e una "nipota", Magdalena, di anni 16.

 

Circa la presenza di queste due figure femminili, l’ipotesi più credibile è che dopo la morte della moglie Maria Antonia, avvenuta nel 1747, la zia Agnesa e la “nipota” Magdalena si fossero trasferite a vivere con Giustino e i suoi tre figli per sostenerli nella conduzione della famiglia.

 

Da altri fogli dello stesso Catasto si potevano ricostruire anche l’ubicazione della casa d'affitto in cui Giustino abitava, della bottega dove lavorava, del campo adibito a orto che possedeva.

 

Dalle ricerche svolte nell’Archivio Diocesano, ricerche lunghe e laboriose sugli atti di battesimo, di matrimonio e di morte, ho finora accertato che Giustino, come dal nome facilmente si poteva ipotizzare, proveniva da Chieti e che sua moglie Maria Antonia, originaria di Amatrice, di cognome si chiamava Lucidi.

 

Attraverso la nipote Magdalena è emersa inoltre l’esistenza di un altro ramo teramano di Eugeni/D’Eugenio il cui profilo è ancora tutto da chiarire. Magdalena Eugenii, nata nel 1730, risulta infatti figlia di un Bartolomeo Eugenii, contadino di Colleatterrato, i cui legami di parentela (fratello o cugino) con Giustino devono essere ancora individuati.

 

 

6. Giustino, capostipite provvisorio  *6

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Per comodità di classificazione e di racconto faccio punto fermo sul nome di Giustino, che viene così individuato come capostipite di un "ramo" che può essere denominato "piceno-aprutino" dal momento che inizia con una significativa presenza teramana e che si sposta poi nell'ascolano, non senza qualche successivo ritorno a Teramo.

 

 

7. Le sette generazioni dal capostipite Giustino D'Eugenio a mio padre Carlo Eugeni  *7

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7.1 - Giustino *71

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Az1 - Giustino D'Eugenio o Eugeni, nato a Chieti intorno al 1715, da genitori non ancora identificati.

Attività: imbastaro, con casa e bottega in affitto, al centro di Teramo.

Matrimonio: il 13 febbraio 1735 sposa, a Teramo, (Az1a) Maria Antonia Lucidi, nata ad Amatrice, in data per il momento incerta (1707?), da genitori non ancora identificati, morta a Teramo il 23 maggio 1747, si dice nell'atto di morte "aetatis suae quadraginta circiter".

Figli 3:

Ba1 - Giacomo Antonio, 1736;

Ba2 - Orazio, 1740;

Ba3 - Gaetano, 1744-47 ca.

Nota: nel Catasto di Te del 1749 Giustino risulta "di anni 34". Al matrimonio partecipano come testimoni Marco Antonio (forse il padre o uno zio di Giustino), Gaetano e Agnesa Lucidi (forse i genitori di Maria Antonia). Nel Catasto di Te del 1749 risulta un Francesco Lucidi, di Amatrice, anch'egli imbastaro: da chiarire il legame con Maria Antonia.

 

 

7.2 - Gaetano  *72

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Ba3 - Gaetano Eugeni, già D'Eugenio, nato a Teramo, 1747 ca., di (AZ01) Giustino e (AZ01a) Maria Antonia Lucidi.

Attività: imbastaro con casa e bottega in Ascoli Piceno, in via dell'Arco.

Matrimonio: sposa (B03a) Maria Nicolina De Angelis, nata il 3 novembre 1745 ad Ascoli Piceno, da Tommaso e Girolama, gli stessi nomi dei genitori della moglie di (Ba1) Giacomo Antonio.

Figli 5:

Cb1 - Vincenzo, 1774;

Cb2 - Emidio, 1776;

Cb3 - Antonio, ?;

Cb4 - Giustino, 1786;

Cb5 - Filippo, 1790.

Nota: il suo atto di battesimo non si trova. Nel Catasto onciario di Teramo del 1749 risulta di anni 2. Potrebbe essere nato quindi nel 1747. Forse la madre muore alla sua nascita. Nello Stato di popolazione del 1813, presso l'Archivio di Stato di Ascoli Piceno, risulta nato il 10 febbraio del 1744 ma la data, che forse era stata attribuita a occhio, è quasi certamente sbagliata come lo è quella del fratello Giacomo Antonio. Da verificare se c'è un legame tra la moglie Maria Nicolina e Mari Angelini, moglie del fratello Giacomo Antonio.

 

 

7.3 - Emidio *73

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Cb2 - Emidio Eugeni, nato ad AP, il 19 dicembre del 1776, di (Ba3) Gaetano Eugeni e (Ba3a) Maria Nicolina De Angelis.

Attività: imbastaro con casa e bottega in contrada Arco.

Matrimonio: sposa (Cb2a) Maria Angela Granocchi, nata adAP, il 28 marzo 1781,da Domenico ed Elisabetta.

Figli 6:

Db1 - Giacinta, 1802;

Db2 - Francesco, 1803;

Db3 - Elisabetta, 1805;

Db4 - Maria, 1808;

Db5 - Eugenia, 1810;

Db6 - Orazio, 1813.

Nota: vive e lavora nella stessa casa e bottega del padre Gaetano. È il suo nome a fare da anello di congiunzione tra i due fogli di famiglia Eugeni, rispettivamente del 1813 e del 1890ca.

 

 

7.4 - Francesco  *74

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Db2 - Francesco Eugeni, nato ad AP, il 1803, di (Cb2) Emidio Eugeni e (Cb2a) Maria Angela Granocchi. Morto il 7 agosto 1883.

Attività: proprietario.

Matrimonio: sposa (Db2a) Michelina Paccasassi, nata a Fermo, l'8 maggio 1805, di Giacomo e Battista Savini.

Figli 2:

Ea1 - Carlo, 1843;

Ea2 - Orazio, 1845.

Nota: il 19 marzo 1873, Francesco insieme al figlio Carlo e alla famiglia di questi, emigra a Soriano nel Cimino, nel Lazio. Michelina, moglie di  Francesco, appartiene alla famiglia dei Paccasassi, tipografi molto noti nell'Ottocento marchigiano.

 

 

7.5 - Orazio *75

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Ea2 - Orazio Eugeni, nato ad AP, il 17 gennaio del 1845, di (Db2) Francesco Eugeni e (Db2a) e Michelina Paccasassi. Morto ad AP nel 1916.

Attività: proprietario, forse concessionario Sali e Tabacchi.

Matrimonio: sposa (Ea2a) Clotilde Meletti, nata ad AP, il 12 luglio 1843, di Antonio e Teresa Orlandi. Morta intorno al 1922.

Figli 3:

Fb1 - Aida Eugeni, 1876.

Fb2 - Fausto Eugeni, 1878.

Fb3 - Teresa Eugeni, 1884.

Nota: Clotilde Meletti era sorella di Silvio Meletti, industriale dell'anisetta e titolare dell'omonimo caffè ascolano in piazza del Popolo.

 

 

7.6 - Fausto  *76

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Fb2 - Fausto Eugeni, nato ad AP il 10 dicembre del 1878, di (Ea2) Orazio e (Ea2a) Clotilde Meletti. Morto ad AP il 29 gennaio 1954.

Attività: bancario.

Matrimonio: sposa (Fb2a) Giacinta Mazzoni, nata ad AP, il 19 giugno 1882, di Luigi e Settimia Morganti. Morta a TE il 5 novembre 1957.

Figli 3:  

Ga1 - Carlo, 1911;

Ga2 - Luigi, 1915;

Ga3 - Mario, 1915.

 

 

7.7 - Carlo *

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Ga1 - Carlo Eugeni, nato ad AP, il 12 dicembre 1911, di (Fb2) - Fausto Eugeni e (Fb2a) Giacinta Mazzoni. Morto a Teramo il 24 gennaio del 1999.

Attività: insegnante di educazione fisica.

Matrimonio: il 7 luglio del 1940 sposa al Santuario di San Gabriele di Isola del Gran Sasso (Ga1a) Diana Adamoli, nata a Teramo il 15 agosto del 1913, di Federico e Annunziata.

Figli 3:

Ha1 - Franco, 1941.

Ha2 - Grazia, nata e morta luglio 1945;

Ha3 - Fausto, 1950.

Nota: Carlo si trasferisce da Ascoli a Teramo nel 1934.


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